I radiotelescopi dell’Istituto di Radioastronomia stanno attraversando una fase di ampio aggiornamento, in risposta alla crescente richiesta di osservazioni radio profonde, quali l’esecuzione di survey su ampie aree di cielo o l’osservazione di vasti campioni di sorgenti radio compatte. L’impiego ottimizzato delle antenne italiane, inizialmente costruite soprattutto per le attività VLBI e fornite di un sistema di controllo (FS – Field System) non concepito per osservazioni “single-dish” (ad antenna singola), ha richiesto importanti modifiche al software di guida e al sistema di acquisizione dati.
E’ in via di ultimazione la produzione di un sistema di controllo completamente nuovo, chiamato ESCS (Enhanced Single-dish Control System), in sinergia con lo sviluppo del software per il Sardinia Radio Telescope (SRT). Lo scopo è produrre un sistema ottimizzato per le osservazioni single-dish in continuo, spettroscopia e polarimetria.
ESCS è al momento in uso a Medicina e sarà a breve installato anche sull’antenna di Noto.
Oltre a questo sistema di controllo sono stati realizzati anche numerosi strumenti esterni, pensati per aiutare gli utenti nella pianificazione ed esecuzione delle osservazioni, nonché nell’analisi dei dati raccolti.
In questo contesto viene sviluppato grazie al finanziamento di un PRIN da parte di INAF un sistema digitale in grado di identificare automaticamente segnali itnerferenti (RFI).
Il miglioramento complessivo (usando insieme ESCS e il Back-end Total Power), in confronto alle passate osservazioni single-dish (eseguite sfruttando il Field System e il back-end MarkV), si può quantificare in un aumento di sensibilità pari a tre ordini di grandezza.